
Massimo Magnelli, logistico da 25 anni: “Con il Cdrt andrò in pensione”
Nome in codice: ‘Il Coda’. All’epoca - siamo nel 2013 - portava i capelli lunghi legati e leggenda vuole che riuscisse a invitare a cena una vigilessa nel tempo di un semaforo rosso. Aneddoti da veterano, ma serietà e professionalità emergono in ogni frase. Ecco a voi Massimo Magnelli, fiorentino, 55 anni a novembre, logistico del Cdrt da quasi un quarto di secolo.
È cambiato qualcosa in questi 25 anni?
Da poco la gita: da Scandicci-Greve in Chianti sono passato a Campi-Signa-Scandicci ripetuta al pomeriggio; sono 180 chilometri in tutto, meno rispetto a tanti miei colleghi ma più stop&go perché ho il doppio dei clienti, una sessantina.
Anche la situazione è cambiata parecchio: ero abituato a fare le zone del Chianti mentre adesso sono quasi sempre in città e, per esempio, intercetto l’uscita degli studenti dalle scuole. L’attenzione non basta, un mese e mezzo fa mi è venuta una signora addosso. Ho imparato che non serve a nulla incavolarsi, perché dopo 100 metri ci sarà comunque quello che svolta o il semaforo rosso, meglio andare tranquilli e avere pazienza. Prima mi toccava correre di più, avevo più strada da fare ed ero più ‘impiccato’, invece con questo giro ho margine.
Che furgone guida?
Un Mercedes nuovo, finalmente con la telecamera, farebbe comodo anche il cambio automatico visto che mi muovo tanto in città, ma il Cdrt per ora ne ha preso uno ed è toccato a un collega.
Quando guido penso a che cosa devo fare la sera, la spesa magari, non telefono e non mando messaggi. Ascolto musica, mi piace Radio Mitology che propone i successi degli anni 70 e 80.
Com’è approdato al consorzio?
All’inizio avevo l’ambizione di diventare promoter, ma a quanto pare nei colloqui non li ho impressionati abbastanza; sono stato preso come logistico e a novembre saranno 25 anni. Prima del Cdrt avevo fatto il verniciatore in due carrozzerie, la seconda molto più di stampo industriale, mi sono adeguato a fatica. Ho pensato di cambiare settore, dopo tanti anni al chiuso mi piaceva l’idea di diventare autista. Il magazziniere della Ford dove lavorava il mio babbo gli ha detto che il consorzio stava cercando e… eccomi qui.
Che cosa le piace del suo lavoro al Cdrt?
Io sono anche un tipo solitario, in questo mestiere un po’ ti autogestisci, arrivi dal cliente, consegni, fai due chiacchiere, rimonti sul furgone e via.
Fare il logistico mi piace sempre, siamo partiti che non avevamo nemmeno la divisa, ora abbiamo il palmare che ha semplificato il nostro lavoro e quasi azzerato la possibilità di sbagliare. L’unica cosa è che prima, scrivendoti gli appunti, la memoria la tenevi allenata, ora è difficile ricordarsi.
Le sue qualità professionali più apprezzate?
Sono sempre a guardare l’orologio, l’inconveniente lo metti in conto ma bene o male riesco a essere puntuale. E faccio vedere che ho portato i ricambi, se c’è da spiegare spiego. In questo 2025 si viaggia sempre carichi, ho parecchie carrozzerie che fanno volume e le officine non sono da meno.
Quando rientro dalle ferie alcuni clienti mi dicono “che bello che sei tornato”, e sono clienti nuovi.
E quelle personali?
Penso la gentilezza.
Ha accennato al lavoro in autonomia, lo scambio però è lavoro di squadra…
Ognuno ha i suoi tempi e il suo modo di caricare il furgone, c’è chi pensa che bisognerebbe darsi una mano e chi si limita a fare il suo. Io faccio il mio e se finisco prima degli altri do una mano.
È vero che nel tempo si cambia, quando ho cominciato ero più adrenalinico, più veloce… Però sono sempre un precisino, tengo il furgone bello pulito e carico tipo Tetris.
Tanti anni fa, in occasione della prima intervista, aveva detto che le piaceva ‘aggeggiare’…
Aggeggio un pochino meno, anche se la bicicletta - più mountain bike che stradale - mi piace sempre. Prima ero solo più fissato, l’obiettivo erano tot chilometri l’anno, ora se posso andare vado e se no no.
Rifare i parchi americani sarebbe bellissimo, ma va bene anche stare più vicino: a settembre vorrei andare in Sicilia.
Se non facesse questo lavoro, cosa le piacerebbe fare?
Non saprei, nel consorzio ci sono sempre stato bene. Il lavoro mi piace, le giornate mi volano. Mi sa che andrò in pensione con il Cdrt.