Giancarlo Bramini (Co.Bra.Ma.), “bisogna voler bene al lavoro”
“L’ha letto il libro?”, mi chiede Giancarlo Bramini, e non c’è bisogno che specifichi il titolo (per la cronaca: ‘Questo è Giancarlo Bramini’) dal momento che l’ha detto e l’ha fatto: il fondatore di Co.Bra.Ma. di Scandicci (Fi) ha scritto le sue memorie - dall’infanzia alla scuola, dallo sport al lavoro - nella convinzione che possano “essere di aiuto a qualche giovane che si sta affacciando a questo mestiere”.“L’ha letto il libro?”, mi chiede Giancarlo Bramini, e non c’è bisogno che specifichi il titolo (per la cronaca: ‘Questo è Giancarlo Bramini’) dal momento che l’ha detto e l’ha fatto: il fondatore di Co.Bra.Ma. di Scandicci (Fi) ha scritto le sue memorie - dall’infanzia alla scuola, dallo sport al lavoro - nella convinzione che possano “essere di aiuto a qualche giovane che si sta affacciando a questo mestiere“L’ha letto il libro?”, mi chiede Giancarlo Bramini, e non c’è bisogno che specifichi il titolo (per la cronaca: ‘Questo è Giancarlo Bramini’) dal momento che l’ha detto e l’ha fatto: il fondatore di Co.Bra.Ma. di Scandicci (Fi) ha scritto le sue memorie - dall’infanzia alla scuola, dallo sport al lavoro - nella convinzione che possano “essere di aiuto a qualche giovane che si sta affacciando a questo mestiere”“L’ha letto il libro?”, mi chiede Giancarlo Bramini, e non c’è bisogno che specifichi il titolo (per la cronaca: ‘Questo è Giancarlo Bramini’) dal momento che l’ha detto e l’ha fatto: il fondatore di Co.Bra.Ma. di Scandicci (Fi) ha scritto le sue memorie - dall’infanzia alla scuola, dallo sport al lavoro - nella convinzione che possano “essere di aiuto a qualche giovane che si sta affacciando a questo mestiere”. “L’ha letto il libro?”, mi chiede Giancarlo Bramini, e non c’è bisogno che specifichi il titolo (per la cronaca: ‘Questo è Giancarlo Bramini’) dal momento che l’ha detto e l’ha fatto: il fondatore di Co.Bra.Ma. di Scandicci (Fi) ha scritto le sue memorie - dall’infanzia alla scuola, dallo sport al lavoro - nella convinzione che possano “essere di aiuto a qualche giovane che si sta affacciando a questo mestiere”. “L’ha letto il libro?”, mi chiede Giancarlo Bramini, e non c’è bisogno che specifichi il titolo (per la cronaca: ‘Questo è Giancarlo Bramini’) dal momento che l’ha detto e l’ha fatto: il fondatore di Co.Bra.Ma. di Scandicci (Fi) ha scritto le sue memorie - dall’infanzia alla scuola, dallo sport al lavoro - nella convinzione che possano “essere di aiuto a qualche giovane che si sta affacciando a questo mestiere”.
Meccanico per sempre?
Io la passione per smontare le macchine l’ho sempre avuta… C'erano ancora le lire quando dall’officina abbiamo deciso di fare il grande passo e dicevo a mia moglie e a mia figlia ‘pensate come verrebbe bene una concessionaria’. Le ho convinte. Persino il sindaco mi aveva chiesto se me la sentissi, era un investimento di cinque miliardi di lire... E io ho risposto: ‘Si prova? Se non lo fa un pazzo come me...’. Nel 2004 abbiamo inaugurato la nuova sede.
Vent’anni dopo che cosa dobbiamo sapere di Co.Bra.Ma.?
È un multicenter di cui sono socio titolare con mia figlia Samantha, che segue l’amministrazione, mentre io mi occupo della parte tecnica e tengo i rapporti con la clientela.
Ci siamo da poco ampliati, portando la parte coperta di officina a 1.550 metri quadrati, oltre a 1.200 di salone. Ma da settembre basterà attraversare la strada per entrare in un altro capannone di 1.000 metri di cui, ad oggi, abbiamo completato gli uffici.
Siamo autorizzati Volkswagen, Seat, Škoda, Audi, Cupra e Volkswagen Veicoli Commerciali.
E offrite tutti i servizi legati all’auto?
Tutti. La meccatronica è gestita in casa, gomme con deposito comprese, mentre per la parte di carrozzeria ci appoggiamo a Gibiesse. Sta andando bene anche la vendita, tra nuovo e usato viaggiamo sulle 900 macchine l’anno.
Consideri che nel tempo l’organico è cresciuto fino a 30 dipendenti, gli ultimi tre neoassunti. Dalle scuole con cui collaboriamo, però, sono arrivati solo un paio di ragazzi: prendono un pezzo di carta ma poi girano a vuoto, sembra non abbiano la volontà di voler bene al lavoro.
È un buon momento per la riparazione a Scandicci?
Scandicci è zona di pelletteria, ed è un anno che ci sono seimila persone in cassa integrazione. I prezzi delle macchine nuove sono schizzati alle stelle e la gente ripara quello che ha, che non sono auto da rottamare ma problemi ne hanno, tanti richiami da casa madre.
Noi ripariamo tutto, dall’utilitaria a salire per una quarantina di ingressi al giorno, con i nostri marchi che incidono più del 50 per cento.
L’elettrico?
Ho quattro colonnine - una in officina, una nel piazzale e altre due collocate all’esterno come servizio al cliente - e zero passaggi. Da gennaio a oggi abbiamo venduto tre auto elettriche nuove ma ne abbiamo due usate che sono ancora sul piazzale. Non c’è circolante ed è comprensibile: la corrente dove la prendi?
Da storico cliente Cdrt, continua a propendere per i ricambi originali?
Sul totale acquisti il 95 per cento è originale, siamo sul milione e mezzo di euro l’anno. Lo consigliamo per le auto in noleggio perché le flotte, da contratto, vogliono ricambi originali, e poi per una questione di sicurezza. Il cliente non è contento se manca il marchietto sulla scatola, anche se con alcuni e soprattutto in certi momenti propongo il doppio preventivo. Se poi arriva il cliente con il ricambio in mano io il lavoro lo faccio ma gli faccio firmare lo scarico di responsabilità. Purtroppo siamo drogati di internet.
Del servizio del consorzio è sempre soddisfatto? So che di recente è stato in viaggio premio a Fuerte Ventura…
Il Cdrt è il top, apprezzo il modo con cui lavorano, sono appassionati, sono innamorati di quello che fanno e vogliono fare ancora di più. Chiamo il mio promoter, Claudio Landriscina, chiamo il responsabile del consorzio, Alessio Vitali, e sono sempre disponibili, ci seguono davvero.
E il viaggio a Fuerte Ventura mi è piaciuto: sono partito con mia moglie Simona e ci siamo divertiti, località molto ventosa ma bella la compagnia, belle le attività… Ecco, l’unica cosa che non potevi non notare era che eravamo in tanti di una certa età: alcune officine chiudono anche perché quando il titolare lascia non c’è nessuno che lo rileva. I giovani dove sono?
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