Paolo Taulant Bajrami, Officina Brescia: “A Prato sono ghiotti di elettrico”
“Una casa accogliente”. Sceglie queste parole, Paolo Taulant Bajrami per descrivere Officina Brescia, azienda di Prato di cui è titolare insieme a Silvia Bambagini. Una frase che fa il paio con la definizione di chi porta l’auto a riparare in Via Albert Bruce Sabin: “Amici, non clienti”. Siamo andati a trovarlo al suo ritorno da Fuerte Ventura, l’ultimo viaggio premio del Cdrt.
Com’è stato?
Mi è piaciuto tutto! Ho versato la mia quota per partecipare perché, pur lavorando con i ricambi originali, non sono riuscito a vincerlo, e ho fatto bene. C’erano con me mia moglie Ermira e nostro figlio Kevin ed è stato un gran bel viaggio, organizzato bene. Siamo gente di compagnia, non ci siamo persi un’escursione.
E poi, però, si torna in azienda… Officina Brescia dal nome della via delle origini?
Sì, il nome è stato mantenuto anche quando nel 2009 l’officina, che era stata fondata più di 40 anni prima dai Fratelli Bambagini, si è trasferita in Via Sabin, sempre a Prato. Io ci sono arrivato dopo tre anni a Lentate sul Seveso e dopo aver lavorato in una concessionaria Fiat di Prato. In Officina Brescia ero un dipendente, un jolly. Quando i titolari sono andati in pensione sono entrato in società con Silvia Bambagini.
Con noi, in un capannone di 400 metri quadrati coperti, lavora un dipendente. Stiamo valutando di assumere un’altra persona, più avanti, meglio se da formare, però bisogna vedere chi: non basta che abbia voglia di lavorare. Stage ne facciamo, ma i ragazzi oggi vogliono diventare tutti youtuber!
Com’è il giro di lavoro?
Siamo in piena zona industriale, abbiamo sempre lavorato bene, con una bella fetta di ‘macchinoni’ di clienti cinesi. A volte ho macchine da 600mila euro: Ferrari, Lamborghini, Aston Martin, Porsche, Tesla... ma anche utilitarie e vetture di fascia media. Abbiamo per clienti famiglie intere, dal nonno al babbo ai figlioli ai nipoti… Non sono clienti, sono amici di vecchia data. Non si regala e non si ammazza nessuno, non puntiamo alla gallina ma all’uovo giornaliero.
Meccanica pura?
Meccanica ed elettrauto. Siamo circondati da gommai, ognuno fa il suo. Tagliandi, cambi motore, diagnosi, prerevisioni… Siamo a due settimane piene di lavoro, ripariamo dalle 10 alle 15 macchine al giorno, anche elettriche e già da un po’. A Prato sono ghiotti di elettrico e ibrido.
Rispetto al periodo della pandemia il lavoro è andato in crescendo, quello che stiamo notando è che sono aumentati i costi e diminuiti i margini, e che qualche cliente fa più fatica a pagare.
Clientela esclusivamente privata?
Sì, cittadini e imprese. Ho provato a collaborare con le compagnie di noleggio ma non mi sono trovato tanto bene. Dall’altra parte c'erano persone che non si intendevano di meccanica.
Siete PuntoPRO e clienti del Cdrt. Valuta il ricambio di volta in volta?
Dopo tante esperienze ci siamo accorti che per certe cose è bene che siano ricambi originali, che sono sempre una garanzia, e per altre possono andare bene anche quelli di concorrenza. Ci sono clienti che hanno affrontato una spesa di 60mila euro per un’auto nuova e non hanno problemi, ma altri arrivano con un usato di terza mano, è chiaro che guardano il centesimo.
Io sono un tipo particolare, dico quel che penso e faccio quello che dico. Il cliente si affida a me, se c’è da risparmiare sono io il primo a dirglielo. Si fa alla mia maniera. Ogni giorno arriva gente con il sacchetto di ricambi comprati chissà dove e ogni giorno se ne va via con il sacchetto in mano.
Del servizio del Cdrt è sempre contento?
Siamo con il consorzio da quando è nato. Noi siamo un po’ più vecchi, sulla piazza da qualche decennio più del Cdrt. A parte il rapporto con i concessionari - sono colleghi, amici - del Cdrt apprezzo che ci tengano aggiornati: tracciabilità, portale, nuovi partner... Il mio promoter, Francesco Petrocelli, guai a chi me lo tocca, lavora bene, e così anche gli autisti, due consegne sempre puntuali.
Ha detto ‘concessionari amici’. Bene anche su questo fronte?
Non vale per tutti ma la maggioranza ci viene incontro. Se compri ricambi da loro, e con il giusto approccio, un occhio di riguardo nei tuoi confronti ce l’hanno. A volte ci sono interventi che vanno fatti per forza da Casa madre.
Secondo lei perché i clienti scelgono Officina Brescia?
Le rispondo con una domanda: “Quante officine conosce che anche la domenica vengono a soccorrerla?”.