Marco Vanni (Carrozzeria Fratelli Vanni): “Trovare personale, questo è il problema”
Claudio all’anagrafe, per tutti Marco, il titolare di ‘Carrozzeria Officina Fratelli Vanni’ di Vecchiano (Pi) ha avviato l’attività da autodidatta, forte dei suoi vent’anni, di un po’ di esperienza nella ditta dove lavorava anche il cugino, e di una grande voglia di camminare sulle proprie gambe. Quarant’anni dopo, Marco Vanniè a capo di un’azienda con dodici dipendenti. Che non gli bastano.
Trovare personale è un problema?
Sono anni che c’è questo problema, le nuove leve non hanno manualità e non sono pronti al sacrificio, non capiscono che è un mestiere che richiede impegno e assiduità. Facebook, annunci, passaparola, scuole professionali… anche i ragazzi che ci vengono segnalati poi non si presentano, nemmeno ci provano. Tra qualche mese uno dei miei dipendenti andrà in pensione e si aprirà un’altra posizione. In questi giorni stiamo provando un apprendista di origini senegalesi e ne dovrebbe arrivare un altro di origini cilene, le saprò dire.
Da quanti anni è in Via Capannone?
Dal 1990, sei anni dopo averla fondata e già con quattro dipendenti. Tre anni prima era entrato in società mio fratello Massimo, oggi sono soci i suoi eredi, ma la gestione è in capo a me.
La struttura ha circa mille metri quadrati di area operativa, abbiamo allargato la parte di officina, più piccola, per fare spazio a un ponte da 70 quintali e poter lavorare anche sui veicoli commerciali e sui camper.
Siamo nati come carrozzeria ma abbiamo offerto da subito la meccanica legata al sinistro e dal 2018, quando abbiamo rilevato l’officina di fianco a noi, i servizi si sono ampliati a tutta la parte motoristica, gomme comprese senza deposito.
Autorizzazioni ne avete?
Siamo autorizzati Ford dal 1997 e al momento non abbiamo grossi problemi, con due-tre ingressi a settimana riusciamo a raggiungere gli obiettivi di fatturato; a Fiat siamo legati dal 2021. Nel complesso lavoriamo circa 900 vetture all’anno solo di carrozzeria; come meccanica viaggiamo sulle 60 mensili. Entra un po’ di tutto, soprattutto auto di fascia media e piccola, anche qualcosa di ibrido, mentre per l’elettrico ci siamo preparati - abbiamo fatto il corso, predisposto un ponte, acquistato i presidi per la sicurezza - ma ancora non si vede. Nella nostra zona ne circola pochissimo.
Autorizzati ma non convenzionati?
È sempre stata una nostra scelta. Le compagnie si propongono, ma noi vogliamo continuare a fare le riparazioni in un certo modo; vincolandoci alle assicurazioni non riusciremmo a rispettare i nostri standard di qualità e in definitiva il nostro cliente. Teniamo duro. Dall’anno scorso stiamo lavorando forte, prendiamo appuntamenti a tre settimane, non voglio dire di più ma siamo sereni.
In questa scelta di qualità ci mette anche i ricambi originali?
Solo quando la riparazione è antieconomica si ripiega sul pezzo di concorrenza, la tendenza è a lavorare con l’originale. Se c’è il rimborso assicurativo nemmeno si discute, negli altri casi facciamo il doppio preventivo e il cliente sceglie, di solito si lascia consigliare.
Come clienti del Cdrt abbiamo la doppia consegna, il servizio ha sempre funzionato bene, e quando le cose vanno bene è inutile cercare altro. Ormai c’è un rapporto di amicizia, oltre che di servizio.
È soddisfatto anche del servizio delle concessionarie?
È proprio perché siamo clienti del Cdrt, e quindi non ci muoviamo più per andare a prendere i ricambi, che il servizio di assistenza è diventato prezioso. Non parlo di consulenza telefonica ma di assistenza nelle officine delle concessionarie. Prima di affiliarci al consorzio dovevamo metterci in coda come un cliente qualsiasi, ora grazie al Cdrt veniamo presi in carico e ci aprono le porte.
Il vostro cliente è il privato. Che cosa lo porta in ‘Fratelli Vanni’?
Forse il passaparola, l’onestà e la voglia di fare un buon lavoro.